Degustazioni Barolo: un viaggio col Re dei Vini

vino barolo
Barolo vino rosso piemontese. Queste poche parole, insieme, bastano a descrivere una magia, ovvero quella di uno dei vini simbolo del Piemonte e dell’Italia
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Il Barolo è definito il Re dei vini e il vino dei Re proprio perchè da tutti riconosciuto come un vino dall’altissimo valore qualitativo e dalla storia legata a personaggi nobiliari. Tra i vini tipici italiani è sicuramente tra i più blasonati.

Conoscere il Barolo prima di iniziare il viaggio

Il Barolo è un vino cult italiano, conosciuto in tutto il mondo e ricercato in tutte le sue sfumature e annate migliori. Prima di iniziare un viaggio ispirato al Barolo, è bene fare un viaggio nel Barolo stesso, per capirne le caratteristiche e la storia.

barolo vino

Descrizione del Barolo docg

Il Barolo è un vino da evoluzione, nel senso che arriva sul mercato che non è già più un vino giovane. Si ottiene da uve provenienti dal vitigno Nebbiolo ma si distingue da altri vini ottenuti da questo vitigno per le particolari tecniche di vinificazione e per l’evoluzione a cui è sottoposto prima e dopo l’imbottigliamento.
In genere, il prodotto finale è caratterizzato da un colore granato scarico, da profumi di frutti rossi in composta o sotto spirito, oltre che da un bouquet variegato di profumi terziari; in bocca è sempre secco, caldo e presenta un tannino levigato dall’evoluzione, che diventa morbido col passare degli anni.
Il Barolo è un vino che non si può definire pronto al momento del suo ingresso sul mercato e che risulta maturo solo dopo anni di invecchiamento in bottiglia. Non è raro restare estasiati dopo un sorso di vini Barolo di oltre vent’anni.

Zona di produzione del vino barolo

La zona in cui è possibile produrre il Barolo è contenuta in undici comuni.
Nel 1927 sulla Gazzetta Ufficiale venne pubblicato il “Decreto sui vini tipici”, che indicava proprio le aree in cui era possibile ottenere il celebre vino, suddividendole anche in due gruppi:

  • la zona di origine tortoniana con marne di sant’Agata (che dà vini profumati, fruttati ed eleganti che maturano più precocemente) dove sono i comuni di La Morra, Verduno e parte di Castiglione Falletto
  • la zona di origine elveziana (arenarie grigie e strati di sabbia che danno un vino più strutturato ed alcolico, adatto ad invecchiare), dove sono Castiglione Falletto, parte di Monforte, Grinzane e parte di Barolo.
  • Tutti gli altri comuni del Barolo

La storia del Barolo tra nobiltà e patriottismo

La storia del Barolo è legata a personaggi di grande importanza, per il Piemonte e per l’Italia intera. Si va dalla Marchesa Giulia di Barolo che, insieme a Camillo Benso, Conte di Cavour, ha fatto molto per la nascita e la crescita di un vino in cui credeva fortemente anche grazie alla collaborazione con l’enologo francese Louis Oudart. Una volta ottenuta la fama internazionale, la Marchesa riuscì a conquistare, con il suo grande vino, anche Carlo Alberto di Savoia, che fu così rapito dall’avvolgenza del Barolo che volle acquistare le vigne di Verduno e Pollenzo per affidare la produzione di Nebbiolo all’enologo Paolo Francesco Staglieno.
Emanuele,
il figlio di Vittorio Emanuele II e di Rosa Vercellana (‘la bella Rosin’), fu un altro Savoia che cadde ai piedi del Barolo: ebbe in gestione le terre di Fontanafredda, Serralunga d’Alba e quelle circostanti il Castello della Volta a Barolo. Dopo la morte della Marchesa Giulia di Barolo, i terreni coltivati a Nebbiolo da Barolo, vennero frammentati sempre più in cru, assomigliando in tutto e per tutto alla Borgogna.

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Significato della parola Barolo

Un’interessante curiosità sull’origine del vino, o meglio del comune da cui prende il nome, è quella legata all’etimologia. Si presume che il termine Barolo derivi dalla parola dialettale “Bareu” o “Bareul” che significa basso o luogo basso che è facilmente associabile alla posizione del territorio di Barolo che rimane leggermente più in basso, in termini di altitudine, rispetto ai comuni circostanti.

Il vitigno del Barolo

Il Barolo è un vino in purezza perchè è ottenuto da un unico grande vitigno.

Disciplinare del barolo

Per quanto articolato, il disciplinare del Barolo si fonda su pochi pilastri:

  • Il Barolo deve essere prodotto con uve Nebbiolo in purezza
  •  deve affinare per almeno 3 anni, di cui almeno 18 mesi in botte.
  • Il Barolo Riserva si ottiene dopo 5 anni di affinamento
  • I cloni più utilizzati sono i Nebbiolo Lampia, Michet e Rosé.

Come e dove degustare un barolo

Cosa si prova quando si degusta un Barolo? Quali sono le sue caratteristiche organolettiche e, soprattutto dove degustarlo e come abbinarlo?

Barolo caratteristiche organolettiche

Del Barolo dovrebbe esistere il plurale. Sì perchè ogni singola bottiglia, di ogni singolo cru, in ogni singola annata, riserverà sfumature diverse da godere solo al momento dell’apertura.
Generalizzando, si può dire che il Barolo è un vino che si presenta rosso granato con sfumature aranciate che sopraggiungono con l’invecchiamento. I profumi sono di frutta rossa in composta o sotto spirito ma tendono sempre più verso i terziari, a mano a mano che gli anni passano.
In bocca è secco, caldo, dai tannini levigati e molto persistente.

Barolo abbinamenti consigliati

Il Barolo è un un vino di grande struttura  che va abbinato a pietanze che ne reggano la complessità. Secondi di carne rossa della tradizione piemontese, come il bollito misto o la chianina sono sempre l’abbinamento ideale ma anche primi di Langhe come gli Agnolotti del Piln o i Tajarin con una grattata di Tartufo Bianco di Alba sono in grado di dare grandi soddisfazioni. Da non sottovalutare nemmeno gli abbinamenti con il cioccolato amaro!

Barolo vino: ispirazione per un viaggio

Il Barolo può ispirare un solo tipo di viaggio: quello all’insegna dell’enoturismo in Piemonte.
Si dice, infatti, in modo un po’ ridondante “Barolo piemontese” ma l’aggettivo che ne indica l’origine è davvero superfluo, visto che il legame di questo vino al territorio è talmente forte da prendere il nome, non da una zona ma da un preciso comune.
Anche se la regione meta del viaggio, è quella piemontese, le sfumature che il viaggio sulle tracce del Barolo può assumere, sono veramente tantissime. Si può decidere di visitarne i luoghi che ne hanno fatto la storia, i personaggi che hanno giocato un ruolo fondamentale nella sua scoperta e valorizzazione, i musei, i monumenti simbolo, gli abbinamenti migliori e molto, moltissimo altro.

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