Quando si arriva alla fine di questa via si Bastia Mondovì e si entra in un cortile, si viene accolti da Irene, la giovanissima titolare di questa Azienda.
La visita non parte dalla cantina ma dal terrazzino della casa di famiglia da cui si ha una vista completa dei vigneti coltivati. Irene non racconta solo del suo Dolcetto, vocato al Dogliani, ma racconta la realtà di un vitigno inscindibilmente legato a questo territorio e che non sempre ha avuto una buona sorte.
Qualcuno lo ha disprezzato, altri lo hanno abbandonato, ma lei no: il Dolcetto ha mille sfumature e questa Azienda, giovane e storica al tempo stesso, le vuole mostrare tutte.
Un esempio lampante di come la passione dei giovani possa abbinarsi al sapere dei vecchi per riscoprire e valorizzare le tradizioni.