Non esattamente un simbolo del vino, il Cedro di La Morra è comunque una tappa imperdibile per chi scopre e le Langhe. Una foto a questo esemplare e dal colle su cui si erge è un imperdibile ricordo da inserire nell album di viaggio di qualsiasi enoturista.
Raggiungere Colle Monfalletto, in frazione Annunziata, non è solo un modo per apprezzare un esemplare raro di Cedro del Libano, ma anche per cogliere un colpo d’occhio del favoloso paesaggio vitivinicolo circostante.
Il Cedro La Morra: caratteristiche e storia
Maestoso ed imponente, il Cedro di La Morra pare custodire, nell’abbraccio dei suoi rami, tutto il patrimonio vitivinicolo presente e quello storico, racchiuso in un passato fatto di eventi incorniciati dalla sua imponente ombra.
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Come appare il Cedro del Libano delle Langhe
Il Cedro del Libano è una conifera sempreverde originaria dell’Asia Minore, nota per il suo aspetto maestoso, robusto ed imponente. Fedele a questa descrizione, è l’esemplare che sorge a La Morra che, nonostante la sua età, si mostra ancora in splendida forma. Solo la ferita procurata da un fulmine lascia intravedere il lato vulnerabile di questo arbusto che, comunque domina dall’alto con fare bonario e protettivo.

Storia del Cedro e del suo Bric
La storia del Cedro di La Morra è inscindibilmente legata a quella di Colle Monfalletto, dove la pianta affonda le proprie radici. Questo colle, come suggerisce il nome, fu parte del patrimonio della Famiglia Falletti, dal1340 fino al 1941, quando la Contessa Luigia, lo lasciò in eredità a suo nipote Paolo Cordero di Montezemolo. Fu così, che questo punto così strategico e carismatico dal punto di vista vitivinicolo, passò nelle mani di un’altra delle grandi famiglie nobili delle Langhe che, da 19 generazioni, dà il nome ad un’importante azienda vitivinicola, ancora oggi, riferimento per gli amanti del vino in Langa e non solo.
Per risalire alla nascita del Cedro, occorre fare un piccolo passo in avanti, rispetto all’arrivo della Famiglia Cordero di Montezemolo, che divenne proprietaria di questa collina quando ancora il Cedro non era nemmeno un progetto.
Era 1956, infatti, quando Costanzo Falletti di Rodello ed Eulalia Della Chiesa di Cervignasco, giovani sposi, vollero piantare questo albero, simbolo di durevolezza e solidità, così che fosse di buon auspicio per la loro unione.
Un simbolo d’amore, dunque, il Cedro del Libano di La Morra che, poi, in questi 160 anni ha visto susseguirsi ai suoi piedi gli alti e i bassi di un territorio in continua evoluzione ma che si mostra, proprio come questo albero, oggi più che mai, in tutto il suo splendore.
Come raggiungere il Cedro di La Morra
L’auto può essere lasciata ai piedi del Colle, proprio dove sorge l’Azienda Vitivinicola Storica dei Cordero di Montezemolo.
Da qui si può proseguire a piedi o in bicicletta, fino a scorgere l’esemplare di Cedro del Libano che, da qualche tempo, è stato recintato con una rete bassa di protezione. Anche se il maestoso albero non può essere toccato, resta una destinazione imperdibile per chi ama il vino e il paesaggio vitivinicolo delle Langhe, per scattare una foto, immaginare tutte le scene a cui il Cedro ha assistito nei decenni e, perché no, infine, perdersi in uno splendido calice di Barolo.