Con una netta prevalenza di vitigni a bacca bianca, la Liguria si distingue per la produzione di vini tipici di una lingua di terra affacciata sul mare. La sapidità e la mineralità di questi vini, però, non riesce a mettere in ombra le caratteristiche uniche di quelli prodotti con i vitigni a bacca rossa, comunque presenti e rappresentativi.
I vitigni della Liguria
La prima cosa che si nota approfondendo il panorama vitivinicolo ligure è l’enorme dominanza dei vitigni tipici e autoctoni liguri sui vitigni nazionali e internazionali.
Il Vermentino, pur non essendo propriamente autoctono ha assunto, in Liguria, delle particolarità uniche che lo rendono, non a caso, l’uva più coltivata in tutta la regione. A livello quantitativo, dopo il Vermentino, arriva il Rossese, con un 14,3% sul totale, seguito dal Pigato, che raggiunge l’8,5%.
Vitigni bianchi in Liguria
I vitigni liguri di uva bianca, come anticipato, fanno la parte del leone, in Liguria. Si tratta, principalmente, di vitigni storici, inseriti in purezza o in assemblaggio nelle diverse DOC della regione.
Anche se gli autoctoni attirano l’attenzione, non mancano rappresentanze di vitigni diffusi oltre la regione, come l’Albana, il Greco, la Malvasia ed il Trebbiano Toscano. Da non sottovalutare, poi, anche la presenza di vitigni internazionali, come il Moscato Bianco.
Vitigni autoctoni liguri a bacca bianca
- Bosco: coltivato in piccole quantità, le sue vigne si concentrano nelle Cinque Terre per contribuire al dolce nettare dello Sciacchetrà
- Pigato: il vitigno autoctono ligure per eccellenza
- Bianchetta Genovese: presente quasi in purezza in uno dei vini più rappresentativi della DOC Valpolcévera e, in minor parte, nella Bianco Golfo del Tigullio DOC
- Albarola: vitigno autoctono grande protagonista del Levante Ligure
- Lumassina: un vitigno autoctono che resiste solo più nel territorio, costiero e continentale, tra Savona e Finale Ligure
- Massarda o Trabacca: un’uva rara, famosa per essere riuscita a resistere alla Fillossera
- Rossese Bianco: da non confondere col suo clone albese, questo vitigno è autoctono della Liguria Orientale.
- Scimiscià: un vitigno coltivato sporadicamente, è conosciuto, come ricorda il suo nome, per essere molto gradito alle cimici
- La Bersaglina: un’uva rara autoctona della Liguria e della Toscana
- Rollo: un vitigno autoctono della provincia di Genova, non viene mai vinificato in purezza
Vitigni bianchi tipici liguri
Discorso a parte va fatto per il Vermentino e per il Pigato che, pur non essendo vitigni tipici, sono talmente legati alla viticoltura ligure da essere diventati veri e propri vitigni tipici.
Il Vermentino di Liguria, il grande protagonista dei filari della regione, ha una storia antica e delle caratteristiche uniche in grado di dare vini molto diversi dai corrispettivi toscani o sardi.
Il Pigato Ligure, molto simile al Vermentino a cui alcuni enologi lo assimilano per una strettissima parentela, è molto coltivato lungo le coste e dà vini dal sapore elegante ed avvolgente.
Vitigni rossi in Liguria
Il Sangiovese, il Canaiolo ed il Ciliegiolo sono vitigni tipici del centro Italia alla cui influenza la Liguria non rimane indifferente. Non mancano vitigni rossi internazionali, come il Grenache, il Syrah, il Cabernet, l’Alicante ed il Merlot.
I vitigni che si associano più facilmente alla Liguria, però, sono quelli autoctoni o quelli tipici, ovvero che hanno permesso una caratterizzazione unica di uve non autoctone del territorio.
Vitigni autoctoni rossi liguri
Il Rossese: oltre ad essere un autoctono è anche il vitigno rosso più coltivato in Liguria, con una percentuale intorno al 14.3%. La Pollera Nera, pur essendo un vitigno raro e poco coltivato è sicuramente un vitigno rappresentativo del territorio tra Liguria e Toscana.
Vitigni rossi tipici
Pur trattandosi di un Dolcetto, l‘Ormeasco è un vitigno che è diventato un simbolo della zona intorno a Pornassio. L’altitudine dei vigneti, che spesso supera i 500 mt, contribuisce a dare vin dalla spiccata tannicità.